PREMIO AINP 2010 – XIV RIUNIONE DEL GRUPPO DI STUDIO DEL SNP – TRIESTE APRILE 2010

Nell’ambito della XIV Riunione del Gruppo di studio sul sistema nervoso periferico ( il cui programma potete scaricare a questo indirizzo  http://www.theoffice.it/itcongressi/story$data=congressi&num=893) abbiamo premiato la miglior comunicazione della giovane ricercatrice dott.ssa  Giovanna Liotta che ci ha così sintetizzato il suo significativo contributo, con l’articolo che qui pubblichiamo.

Al Comitato Scientifico e alla dottoressa Giovanna Liotta, un caro e grato saluto.

L’ECOGRAFIA NELLO STUDIO DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO E NEI TRAUMI

L’esame ecografico è una metodica non invasiva, poco costosa, di facile esecuzione, conosciuta nella storia della medicina già dal 1942 e largamente adoperata in campo internistico, ginecologico, cardiologico e vascolare. E’ relativamente più recente  l’applicazione della metodica ecografica nello studio delle patologie che riguardano il nervo periferico. Nel nostro ambulatorio di neurofisiopatologia, l’esame ecografico viene routinariamente affiancato alla valutazione elettrofisiologica per un migliore approccio al paziente con malattie del sistema nervoso periferico.Diverse condizioni patologiche determinano un aumento delle dimensioni del nervo (cross sectional area) e una alterazione della sua ecogenicità e struttura (fascicoli interni).Nelle più comuni neuropatie da intrappolamento degli arti superiori (come la sindrome del tunnel carpale o l’intrappolamento del nervo ulnare al gomito) e degli arti inferiori, all’esame ecografico il nervo appare ipoecogeno, con aumento della cross sectional area e con fascicoli non ben visualizzabili.Inoltre diverse cause intriseche/estrinseche di sofferenza del nervo, quali tumori, cisti, muscoli anomali, possono essere identificate ecograficamente. L’aumento della cross sectional area è stato osservato anche in alcune neuropatie demielinizzanti congenite ed acquisite, probabilmente determinato da continui processi di demielinizzazione e riemielinizzazione. Nonostante l’interesse crescente nei confronti della metodica ecografica, pochi studi riguardano l’applicazione dell’ecografia nelle lesioni traumatiche del nervo. Partendo da queste considerazioni, abbiamo cercato di verificare se ed in che modo l’esame ecografico completa la valutazione neurofisiologica nelle lesioni traumatiche del nervo. Abbiamo sottoposto 56 pazienti con lesioni traumatiche del nervo giunti nel nostro ambulatorio nel corso della stessa visita ad esame elettrofisiologico ed ecografico. Nel 60% dei casi l’esame ecografico apportava informazioni aggiuntive all’esame elettrofisiologico tali da modificare l’approccio diagnostico e terapeutico, pertanto il ruolo dell’esame ecografico veniva definito contributivo. Nel 40 % dei casi l’esame ecografico era non contributivo, cioè confermava la diagnosi elettrofisologica, senza modificare il pattern diagnostico.Nelle lesioni traumatiche l’ecografia permette di identificare la continuità anatomica del nervo o la sua interruzione; aiuta a localizzare l’esatta sede della lesione ed i rapporti del nervo con mezzi di sintesi o frammenti ossei. Rispetto alla valutazione elettrofisiologica, che richiede dopo il trauma un tempo ottimale per essere eseguita, l’esame ecografico permette di ottenere queste informazioni anche a breve distanza dal trauma.L’ecografia è una metodica non invasiva, poco costosa, che permette di “vedere” il nervo ed il suo rapporto con i tessuti circostanti. In tal modo è possibile unire le informazioni ecografiche morfologiche alle informazioni funzionali fornite dall’esame elettrofisiologico.Pertanto noi crediamo che la diffusione dell’utilizzo dell’esame ecografico nei traumi del nervo e più in generale nelle patologie del nervo, consentirà di ottenere una nuova e più precisa valutazione, multimensionale, delle malattie del sistema nervoso periferico.

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